Si fa un gran parlare, e a completa ragione, della necessità di diversificare i propri investimenti in modo da avere un profilo di rischio "migliore" degli stessi, è anche opportuno chiarire cosa la "vera diversificaizone" non è.
Da anni ci chiediamo perchè i clienti, sopratutto investitori istituzionali, non adottino l' "approccio Rolex" quando decidono in che fondi - illiquidi - investire. Quello che differenzia i Rolex da quasi tutti gli altri orologi, almeno in questo momento di mercato, è quello di non perdere valore dopo l'acquisto... non dovrebbe essere così anche per i fondi in cui investite per il lungo periodo?
Qualche mese siamo stati costretti perdere un sacco di tempo per una "grana" causataci da un negozio Vodafone, grana che ha richiesto tantissimo tempo per essere risolta proprio per il fatto di avere come interlocutore un'azienda che "non si fida" dei propri clienti. Oggi è Amazon il modello cui le aziende che hanno a che fare con la clientela retail devono guardare per capire cosa le persone si aspettano in termini di qualità di servizio.
Fa riflettere che il peggior professionista che una persona in cerca di assistenza professionale possa trovare è proprio quello che la maggior parte dei clienti vuole trovare: il professionista sempre accondiscendente, quello che dice sempre di sì, quello che ti da sempre e comunque ragione.
Alcune settimane fa riceviamo sulla mail una newsletter di un noto provider di ETF statunitense che sottolinea i 3 principali motivi per cui oggi, come ieri, sia importante avere una allocazione in bitcoin nel proprio portafoglio. Proviamo ad analizzare questi tre punti "chiave", per saggiare quanto siano "solidi".